Giovanni Lami, in occasione di Helicotrema 2015, partecipa da una residenza breve presso i nostri atelier a Forte Marghera.
All’interno del Festival dell’audio registrato Helicotrema, a cura di Blauer Hase e Giulia Morucchio, Lami presenta al pubblico un lavoro incentrato sul materiale audio di 3 nastri magnetici che sono stati seppelliti nel parco pubblico del forte veneziano.
Il nastro magnetico è utilizzato come substrato che accoglie superfici di suono ruvide, sporche, indefinite. Due registratori a bobina, due mixer, due microfoni utilizzati direttamente sul nastro e pochissimi campioni danno vita ad un lavoro sonoro in continuo divenire, all’interno del quale differenti livelli polverosi (il nastro stesso è un qualcosa che concretamente rimanda alla polvere, alla memoria e alla decantazione/degradazione, che tende a rilasciare ed accumulare residui) si avvicenderanno e interagiranno l’uno con l’altro per dar origine ad una narrazione su più livelli del materiale sonoro.

Giovanni Lami (1978) è un artista del suono, fotografo e musicista che lavora nell’ambito del paesaggio sonoro esplorando i confini dell’ecologia sonora.
La sua ricerca si concentra attualmente sullo studio delle superfici risonanti nel campo uditivo, e gioca sul limite e le interferenze di ogni materiale utilizzato per registrare o riprodurre un suono.