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Botanica: perché gli artisti sono ossessionati dalle piante? – Collettiva

Botanica: perché gli artisti sono ossessionati dalle piante? Ph. Emanuele Maniscalco

Domenica 11 dicembre alle ore 18:30,
ex Farmacia di via De Gasperi 45 – Chiari (BS)

Eventi-Arte-Venezia presenta al pubblico Botanica – Perché gli artisti sono ossessionati dalle piante? - una mostra collettiva studiata per gli ambienti dell’ex Farmacia di Via De Gasperi 45.
Botanica – Perché gli artisti sono ossessionati dalle piante? è un progetto espositivo di Eventi-Arte-Venezia a cura di Matteo Efrem Rossi, realizzata in collaborazione con Comune di Chiari e Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi.

La mostra
Botanica – Perché gli artisti sono ossessionati dalle piante? indaga i significati della raffigurazione delle piante nell’arte contemporanea e, grazie alla collaborazione con la Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi estende la sua ricerca all’ambito del paesaggio dal XVII al XX secolo.

Artisti: Silvia Coccaglio (fotografia), Diego Finassi (pittura), Marta Maldini (illustrazione), Emanuele Maniscalco (fotografia), Kaitlin Zorah McDonough (pittura), Eugenio Molinari (fotografia).

Emanuele Maniscalco

Marta Maldini

Piante ed esseri umani sono due poli opposti, giusto? Pensiamoci bene. Secondo gli studi del 2015 di Monica Galliano (University of Western Australia) e di Stefano Mancuso (Laboratorio di neurobiologia vegetale dell’Università di Firenze), non solo i fiori, le piante, i frutti e i vegetali comunicano l’uno con l’altro, ma hanno anche una memoria. E se la scienza ha da poco scoperto e ufficializzato che le piante sono in tutto e per tutto esseri coscienti, in arte da sempre rappresentano qualcosa di più che oggetti passivi.
Già alle origini del pensiero Occidentale la natura è stata la personificazione del bene come del male. Ovidio racconta come nell’età dell’oro la natura fosse un’inesauribile fonte di nutrimento e piacere, mentre nel cristianesimo la mela proibita custodita nel Giardino dell’Eden, simbolo della conoscenza del bene e del male, una volta mangiata da Adamo ed Eva porta alla corruzione dell’essere umano.
Nel Rinascimento entrambe questi temi diventano di interesse per gli artisti, basti vedere l’opera di Hieronymus Bosch, che nel suo dipinto il Giardino delle Delizie decise di dipingere il mondo come un grande giardino che accoglie contemporaneamente virtù e peccati.

Le piante e il regno vegetale prendono significati differenti durante la rivoluzione industriale. Le connotazioni religiose lasciano il posto all’immagine di piante e animali come entità selvagge e spesso ostili all’uomo. E’ in questo periodo che si rafforza l’idea che l’uomo e le piante siano ai poli opposti dell’esistenza: se la cultura dell’uomo è sempre caratterizzata dalla civilizzazione, la flora e la fauna sono presentate come selvagge, temibili e degenerate.

L’ultimo e recente boom delle piante nell’arte è stato influenzato da un profondo cambiamento di alcuni valori sociali. Sappiamo che la Terra è entrata in una nuova era caratterizzata dalla precarietà degli equilibri naturali. Siamo incoraggiati a vivere in maniera sostenibile, comprando oggetti equi e solidali come a nutrirci ci cibo biologico. Anche gli artisti hanno risposto a questa nuova coscienza; dopo anni di apatia le arti visive stanno nuovamente abbracciando l’etica, e le piante hanno ancora una volta assunto il significato di tutto ciò che di buono può esserci sulla terra. Non siamo molto distanti dall’idea trasmessa da Ovidio nel descrivere l’età dell’oro, ed oggi quello che ieri era una scelta radicale sta diventando conformismo.

Ma come la storia ha dimostrato, la simbologia delle piante nell’arte sfugge alle semplici categorizzazioni – e così facendo ci aiutano a mettere in questione i diversi cambiamenti della nostra cultura.

La selezione delle opere presenti in mostra non vuole essere esaustiva né didascalica rispetto alle molte sfumature di significato che le piante possono avere nell’arte contemporanea ma, grazie alla sua varietà di opere, apre al pubblico innumerevoli spunti e interpretazioni ancora da decifrare.

La mostra ospita nella sale dell’ex farmacia anche i cataloghi e le fotografie botaniche di Alberto Molinari (1931-2004), farmacista che diresse la Farmacia S. Agape (al tempo locata negli ambienti che ospitano l’esposizione), ricercatore e appassionato di flora.

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Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi
Per capire il nostro presente è necessario avere uno sguardo attento e curioso al nostro passato culturale.
La mostra Botanica – Perché gli artisti sono ossessionati dalle piante? si concentra sulla produzione di giovani artisti contemporanei  per indagare i significati della raffigurazione delle piante nell’arte di oggi. Per capire a pieno questi significati è però necessario conoscere dove affondano le loro radici iconografiche ed estetiche. Per questo il partner di progetto Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi accosta alla mostra collettiva parte della sua collezione ed in particolare la sala dedicata alle pitture di paesaggio del XVII e XX secolo.
Oggi la Fondazione rappresenta non solo la sintesi della storia culturale e civico-sociale della città di Chiari, ma è pure una preziosa infrastruttura che connette istituzioni politiche, amministrative, culturali e formative, cui ispirarsi e cui tornare per delineare ed attuare progetti efficaci per Chiari e il suo tessuto umano.

E’ possibile visitare la sala dei paesaggi della Pinacoteca nei seguenti orari:
lunedì – dalle 10 alle 13
martedì – dalle 14 alle 18
mercoledì – dalle 9 alle 13
giovedì – dalle 9 alle 13
venerdì – dalle 10 alle 13
sabato – dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18

Orari di apertura di Botanica – Perché gli artisti sono ossessionati dalle piante?
Da domenica 11 a domenica 1 gennaio 2016
Inaugurazione domenica 11 dicembre ore 18.30
domenica 18 dalle 15.00 alle 19.00
venerdì 23 e sabato 24 dalle 16.00 alle 19.00
Altri giorni visite su appuntamento: 3335982859

Diego Finassi